Il pomodoro è una verdura caratteristica dell’Italia, ma dove ci sono diverse qualità, sapori e anche certificazioni che permettono di avere un prodotto buonissimo. Il pomodoro di Pachino è sia sotto protezione IGP, ma lo si trova anche senza sigla. Magari un utente potrebbe trovare delle difficoltà nel capire per quale motivo ci sono queste differenze, ma cerchiamo di fare chiarezza.
Il pomodoro di Pachino è un pomodoro dalla classica forma tondeggiante e dalla colorazione rossa, ma non intensa. Ha diverse grandezze ed è facile da coltivare. Considerando che ci sono delle località territoriali che riescono a valorizzare alcune peculiarità del sapore, ecco che nascono poi delle confusioni. In tutte le frutterie troviamo il pomodoro di Pachino, ma solo in frutterie di una determinata località di trova il prodotto IGP. Mentre, negli scaffali dei supermercati, possiamo trovare anche delle conserve di pomodoro di Pachino, molto richiesto anche all’estero.
Pomodoro di Pachino IGP: zona di produzione e caratteristiche
Il vero pomodoro di Pachino IGP si trova solo nella produzione territoriale del Comune di Pachino, da cui prende il nome, di Portopalo di Capo Passero e di Noto, provincia di Siracusa. I loro terreni sono molto ricchi di fertilizzante naturale, con delle punte acidule date anche da eruzioni vulcaniche di secoli e secoli fa. Questo già aiuta ad avere un equilibrio di acidità del pomodoro di Pachino. Inoltre, grazie ai venti di scirocco, che trasportano anche grandi quantità di salsedine ripulita dal Sole, si va a bilanciare la dolcezza del prodotto.
Un’altra località che produce ili pomodoro di Pachino IGP è Ispica in Reggio Calabria che ha un territorio uguale a quello del Comune di Pachino. In questo caso, la sigla IGP, permette di notare che effettivamente il prodotto è di alta qualità. Le forme dei grappoli del pomodoro sono molto tondeggianti e la colorazione uniforme.
Curiosità sul pomodoro di Pachino d’Israele e varietà
Ripercorriamo la storia del pomodoro di Pachino italiano che è sotto sigla IGP, perché in realtà non è originario della splendida Sicilia, ma è israeliano. Ebbene sì! Il pomodoro di Pachino israeliano giunge in Sicilia nel 1989, un’industria israeliana, crea questa nuova qualità sementaria. La tipicità e particolarità del territorio ha poi aiutato a sviluppare delle caratteristiche che lo hanno reso unico. Negli ultimi 30 anni, il sapore intenso, ma ben equilibrato, ha permesso di conquistare la certificazione IGP, ma attenzione che esistono anche 4 varietà di questo seme, quali il:
- Ciliegino IGP
- Costoluto IGP, di grandi dimensioni
- Tondo liscio IGP
- Grappolo IGP
Tutti sono protezione IGP, quindi devono venire coltivati e prodotti solo nei territori sopra elencati. Alla fine, quando si assaggia il pomodoro di Pachino originale, si capisce la differenza dagli altri.
Le ricette più saporite
In estate le insalate di pomodoro di Pachino sono immancabili sulle nostre tavole, insaporite con l’olio di oliva oppure accompagnate dalle classiche bruschette. Tuttavia cosa ne dite di una buona pasta con il pomodoro di Pachino e il basilico? Le minipenne alla siciliana con pomodoro di Pachino? Altrimenti una bella caprese con mozzarella di bufala? Scusate, ma anche a noi è venuta l’acquolina in bocca. Vogliamo evidenziare che le ricette a base di questo alimento sono tantissime, ma vogliamo parlavi di una in particolare: la pasta al pomodoro di Pachino. Pensate che sia semplice? Sbagliate.
La vera ricetta della pasta al Pomodoro di Pachino
Prima di tutto si deve scegliere la pasta che deve essere di grano duro, possibilmente corta. Le penne alla siciliana sono perfette poiché sono molto grandi, quindi possono contenere il succo del pomodoro. Tagliati a pezzi il pomodoro di Pachino. In una padella fate soffriggere uno spicchio di cipolla tagliata sottile. Non lo fate bruciare. Aggiungete i pomodori a pezzi e fate soffriggere. Nel frattempo mettete l’acqua a bollire e fate cuocere la pasta. Una volta che il pomodoro rilascia il suo succo, fate cuocere in modo che rimanga solo il sugo. A questo punto aggiungete la pasta e fate insaporire per 3 minuti, mescolando velocemente.
Ora il tocco da maestro. Aggiungete il basilico, possibilmente fresco. Spegnete e lasciate riposare per 3 minuti. Questa è la vera ricetta del pomodoro di Pachino alla siciliana. La pasta non deve essere mangiata bollente perché il calore danneggia le papille gustative e quindi non si riesce ad avvertire la qualità del pomodoro. Il basilico non deve essere cotto a fiamma, altrimenti diventa amaro, si deve vaporizzare con il calore stesso della pasta in modo da rilasciare il suo aroma e il sapore delicato. La cipolla, che spesso si fa abbrustolire o anche ingiallire, diventa particolarmente amara e danneggia la delicatezza della pasta.
Tutte queste piccole attenzioni sono necessarie se volete assaporare la vera pasta al pomodoro di Pachino. Una volta che avrete provato questa ricetta, non potrete più mangiare altra pasta al pomodoro perché avvertirete sempre i sapori contrastanti. In estate, questa ricetta è buonissima anche se la pasta e fredda.
Valori nutrizionali
Il pomodoro di Pachino, per ogni 100 grammi di prodotto, presenta i seguenti valori tradizionali:
- Kcal 17
- Carboidrati 2,8 grammi
- Zuccheri 2,8 grammi
- Proteine 1,2 grammi
- Acqua 94,2 grammi
- Grassi 0,2 grammi
- Colesterolo 0 grammi
- Fibra totale 1 grammi
- Sodio 3 mg
Pomodoro di Pachino IGP: prezzo di vendita
Il pomodoro di Pachino IGP presenta prezzi differenti a seconda delle sue varietà. Il ciliegino può essere acquistato a circa 1,25 €/Kg.