Taleggio DOP: stagionatura, sapore, ricette, acquisto e prezzo

Esistono tanti formaggi, ma il Taleggio vi conquista. Anche chi non ama i latticini, difficilmente rimane immune al sapore e al fascino di questo prodotto. Le caratteristiche del Taleggio sono quelle di avere una forma a parallelepipedo di 18 centimetri, con uno spesso di 4 o 7 centimetri e un peso massimo di 2 chili. Perché si deve essere così specifici nelle forme e anche nel peso? Perché altrimenti non si ha un Taleggio DOP.

Infatti, quando si vanno ad aumentare le dimensioni o il peso, la parte interna della pasta del formaggio, perde sapore. Questo compromette poi bontà del formaggio. Quindi si è abbastanza rigidi per quanto riguarda le caratteristiche da rispettare. La crosta è sottile, morbida, con un colore rosato che è dato anche dall’ossigenazione della microflora esterna. Il Taleggio DOP ha una consistenza morbidissima. La pasta interna è uniforme, compatta e che varia dal colore bianco ad un colore ocra. Ci sono anche i taleggi invecchiati che hanno un colore più scuro.

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Pecorino Toscano DOP: storia, ricette, valori nutrizionali e prezzo

I pecorini sono formaggi di latte di pecora, che nascono dalla tradizione degli allevamenti. Ogni regione tende ad avere la sua ricetta, con caratteristiche e storia alle spalle. Il Pecorino Toscano è un formaggio di lunga stagionatura, con il latte composto da varie razze di ovini. Non si parla solo di unire un’unica tipologia di latte. Anche per questo, il Pecorino Toscano ha un sapore piccantino, corposo, grasso e vario. Prodotto alimentare tipica della tradizione della regione del ciglio, è stato premiato con il marchio DOP.

Ricordiamo che il marchio DOP, viene dato solo a prodotti che si possono creare in determinate regioni. Per essere considerato Pecorino Toscano DOP deve avere delle caratteristiche molto dettagliate. La forma è cilindrica, alto dai 7 agli 11 centimetri massimo, con un diametro di 18 centimetri. Il peso varia da 1 chilo fino ad un massimo di 3.5 chili. Il primo, cioè quello da 1 chili è molto piccante come sapore. La pasta interna è semidura. Il colore è bianco oppure paglierino.

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Limone di Siracusa IGP: varietà, come riconoscerlo, vendita e prezzo

Gli agrumi siciliani ricchi di profumo, di sapore e di aroma, non passano certo inosservati. Il Limone di Siracusa, sotto protezione IGP, è oggi uno degli ingredienti principali della cucina siciliana, ma da dove arriva? In realtà, la pianta di limone, nasce in Birmania. Raggiunge la trinacria prima della nascita di Cristo. Persino nelle prime colonie romane, predisposte sull’isola, già parlavano di un “albero del Sole”, dal sapore intenso, usato dai pescatori locali per la cucina del posto. Il Limone di Siracusa è diventano, nel 1500, uno dei mercati economici floridi dell’isola. Richiesto anche dalla nobiltà, poiché era considerato come un “cibo di lusso.

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Mela Alto Adige IGP: storia, coltivazione, caratteristiche e prezzo

Chi ama sentire nella propria bocca il sapore dolce e succoso di una mela, e sentirne la fragranza croccante ad ogni morso, sicuramente ama la Mela Alto Adige. Questa varietà di mela, ricca di vitamine e antiossidanti, nasce in Alto Adige dove si trova la più vasta area di coltivazione delle mele in tutta europa. Qui, in Alto Adige, si estendono per più di cento chilometri campi dedicati alla coltivazione delle mele.

Questa mela è riconosciuta con marchio I.G.P., ovvero è contraddistinta dal marchio di indicazione geografica protetta. Solo nella loro area originaria di coltivazione, infatti, le mele Alto Adige possono ottenere il classico sapore dolce, e la polpa succosa che li contraddistingue. Solo qui ci sono le caratteristiche climatiche ideali per far maturare questa varietà di mela con questo sapore.

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Nocciola del Piemonte: denominazione IGP, coltivazione, acquisto e prezzo

Un “eccellenza tonda”, così è stata definita la Nocciola del Piemonte usata anche nel modo dolciario per i suoi oli essenziali, per i nutrienti e per il sapore. La Nocciola del Piemonte ha una lunghissima storia alle sue spalle. Usata da sempre per la creazione del torrone, venne poi notata da grandi marchi dolciari. La Nocciola del Piemonte è stata usata per la creazione del:

  • Gianduia
  • Baci di dama
  • Brutti ma buoni

In poche parole è un alimento che è tra i migliori sul mercato. Ad oggi il mercato europeo si contende la Nocciola del Piemonte anche per altri prodotti. Secondo la sua “carriera” verso la conquista del marchio IGP, troviamo anche un forte interesse della Ferrero e dei Baci perugina. Tuttavia, siccome la qualità e le ricette della tradizione piemontese, hanno sempre lei come protagonista, spesso la coltivazione non bastava a soddisfare la domanda. Per fortuna oggi si riesce ad avere una quantità utile e soddisfare queste necessità. Solo che, in alcuni anni, il costo della Nocciola del Piemonte aumenta proprio perché c’è stata una poca produzione.

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Raschera DOP formaggio piemontese: storia, produzione, abbinamenti e prezzo

La Raschera è un formaggio piemontese a Denominazione di origine protetta. Il suo nome lo deve al pascolo situato ai piedi del monte Mongioie in provincia di Cuneo. Si tratta di un formaggio a pasta semi-dura, dalla forma quadrata o tonda, che affronta una stagionatura minima di un mese.  Non viene aggiunto alcun conservante, ed è ideale da mangiare puro, come formaggio da tavola. Il suo sapore è delicato e profumato, leggermente sapido per le forme più stagionate, oppure leggermente piccante per quelle meno stagionate.

La forma tradizionale di questo formaggio è quella di un cilindro, anche se non è difficile trovarlo con la forma di un parallelepipedo a base quadrata. Nel caso della forma cilindrica, lo scalzo è di circa nove centimetri, mentre quella a parallelepipedo ha uno scalzo di circa dodici centimetri. Il peso varia a seconda della forma, con nove chilogrammi per la forma cilindrica, e circa dieci chili per la forma a parallelepipedo. Il colore è paglierino, con dei piccoli buchetti nell’impasto. All’esterno vi è una crosta marroncina.

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Olio Sabina: produzione, certificazione DOP, acquisto e prezzo

Olio Sabina

L’olio Sabina D.O.P. è un olio dalla colorazione giallo oro, in alcuni casi con sfumature di verde, prodotto nella zona della Sabina tra Roma e Rieti. Ha un sapore aromatico e una bassissima acidità. L’olio è ottenuto da una vasta varietà di olive, che vengono coltivati entro i confini dell’antico territorio Sabino, dove, grazie al clima mite di questa zona, e alla qualità del terreno, donano all’olio un sapore forte, intenso e profumato. Il suo profumo ricorda note di frutta, accompagnate al carciofo ed erba fresca.

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Aceto Balsamico di Reggio Emilia: storia, denominazione DOP, acquisto e prezzo

Dal 2000 l’Aceto Balsamico di Reggio Emilia ha conquistato la denominazione DOP. Una conquista che ha immediatamente interessato anche il mercato alimentare estero. Ci sono due motivi principali per cui, questo prodotto, ha potuto conquistare il marchio DOP. In primo luogo, la zona di produzione dell’Aceto Balsamico di Reggio Emilia, è disciplinata. Questo vuol dire che solo Modena e il suo territorio, ha il permesso di produrre questo aceto.

In secondo luogo, la bottiglia dell’Aceto Balsamico di Reggio Emilia è un segno distintivo. Si parla di un tulipano rovesciato con bollini. Quando si ha di fronte questa bottiglia, allora si è sicuri di comprare l’Aceto Balsamico di Reggio Emilia. Come si produce l’Aceto Balsamico di Reggio Emilia? I passaggi richiedono una cottura del mosto, una buona fermentazione alcolica e una lunga stagionatura. Ci sono botti di questo aceto che sono anni che “dormono” in cantina, per soddisfare clienti molto esigenti.

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Carota Novella di Ispica IGP: storia, disciplinare, ricette e prezzo

Uno dei tuberi poveri che fanno parte della cucina povera, è la carota. Tuttavia, la Carota Novella di Ispica ha delle caratteristiche che l’hanno fatta arrivare ad avere una medaglia di merito della certificazione “IGP”. Scoperta negli anni del 1950 dall’agronomo di Pietro nelle coltivazioni del territorio di Ispica, presso Ragusa. Si era notato che il sapore, la colorazione, gli oli essenziali e anche i nutrienti, erano in una quantità maggiore rispetto alle altre carote.

Il terreno e il clima erano i punti di forza dello sviluppo della Carota Novella di Ispica. La semina autunnale, dove poi c’è la raccolta in primavera, permette di avere un prodotto che è diverso dagli altri. Solitamente le carote sono seminate in primavera per raccoglierle in autunno, ma si ha un sapore scarso e una diminuzione dei nutrienti. La Carota Novella di Ispica invece ha un “addormentato” invernale che le fa crescere sotto il terreno e quindi il sapore è più intenso.

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Olio Chianti Classico: caratteristiche, degustazione e prezzo di vendita

La toscana ha una ricca storia enologica, cioè per la produzione dei vini, ma sapete che ha anche una grande storia olearia? Le campagne del Chianti, un territorio conosciuto in tutto il mondo, ha una parte di campagna che è coltivata a vigneti e poi troviamo un’altra parte con coltivazioni di oliveti. La parte che delimita la raccolta dell’Olio Chianti Classico parte dal Nord di Firenze, si estende nei Monti del Chianti e arriva alle vallate della Pesa e dell’Elsa.

Quest’area era stata civilizzata già dagli etruschi che avevano scoperto la coltivazione del vino. Proprio grazie alla presenza dei vigneti, dei residui dell’uva e anche dal clima umido, si ha un olio molto fruttato. Proprio per questo l’Olio Chianti Classico ha una qualità superiore che ha ottenuto immediatamente la certificazione DOP.

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